aprile 2024

L’AD di Smaltochimica Federico Piccinini su AFT Magazine per raccontare le sfide del 2024

«Dopo un 2023 trainato dall’anno precedente ci aspetta un 2024 comunque complesso»

 

A Federico Piccinini, AD di Smaltochimica, non sfuggono le difficoltà di una transizione caratterizzata da diverse tensioni che condizionano la catena della fornitura. «Ma le nostre aziende, ne sono convinto, hanno gli strumenti per reagire in modo efficace a questi alti a bassi»

 

«La regressione che ha caratterizzato la seconda parte del 2023 si farà sentire anche nei primi mesi del 2024, trascorsi i quali contiamo la situazione si possa fare meno tesa». Federico Piccinini, Amministratore Delegato di Smaltochimica, misura con preoccupazione mista a fiducia una transizione non semplice per il settore. Ospite di ALLFORTILES on the road, Piccinini registra la ‘doppia velocità’ con cui si è mosso il 2023 e non nasconde come i ‘picchi’ che lo hanno caratterizzato, soprattutto da giugno a dicembre, non potranno non ripercuotersi anche sull’anno appena iniziato. «Il 2023 – racconta – è stato un anno a fasi alterne perché era partito con il turbo con la coda degli ordini del 2022 paradossalmente provenienti soprattutto dalle aziende italiane che grazie ad una tecnologia superiore di decorazione digitale e materica erano riuscite a prendere più mercato rispetto ai competitor esteri»


Poi cosa è successo?
«Nella seconda fase dell’anno, purtroppo, il perdurare delle tensioni geopolitiche in Russia e il peggioramento generale della filiera legata all’edilizia, condizionata anche da tassi di interesse che non incoraggiano investimenti in quel settore hanno portato ad un calo deciso, avvertito peraltro in maniera molto trasversale e diffusa e che ha trovato conferme anche dopo l’estate»


Un’onda lunghissima: come la si affronta?

«Quello che posso dire è che, dopo le avvisaglie estive, quello di settembre è stato il primo Cersaie, a mia memoria, che ha registrato un forte raffreddamento in termini di ordini e vendite, suggerendo quelle difficoltà nei confronti delle quali è obbligatorio reagire. Le aziende italiane, ne sono convinto, sono comunque abituate a questi alti e bassi che hanno caratterizzato, anche prima del Covid, le dinamiche produttive e commerciali e a mio modo di vedere il sistema ha gli strumenti che servono a reagire ad una situazione del genere e lasciarsela alle spalle. La nostra capacità di adattarsi alle contingenze, la ricerca, l’abitudine ad investire ed innovare e la flessibilità delle imprese sono, da questo punto di vista, leve che non mancheremo di azionare, nonostante il contesto non sia, evidentemente, brillantissimo, anche a causa di una supply chain che ci mette costantemente alla prova e rende complessa la programmazione»

L'intervista all'AD di Smaltochimica Federico Piccinini su AFT Magazine

In che senso?

«Gli ultimi anni sono stati incredibilmente complicati da gestire per un’azienda come la nostra che produce miscelati che hanno un determinato prezzo, spesso già stabilito in precedenza con il cliente. Tra 2021 e 2022 abbiamo assistito ad aumenti, non previsti né prevedibili, anche del 30 o del 40% sia sulle forniture di materie prime che sui costi energetici e di logistica. Ad una maggiore stabilità di fine 2022 è seguito qualche leggero calo, ma le condizioni in cui lavoriamo restano complesse: basti pensare all’impatto dell’aumento dei tassi d’interesse che servono per l’autofinanziamento delle nostre attività. Diciamo che la ‘stabilizzazione’ dei costi degli approvvigionamenti, che aveva portato un piccolo beneficio, è stato completamente assorbito dall’aumento dei tassi, quindi siamo al punto di partenza»


E come si riparte, in una situazione del genere, in vista di 2024 che si annuncia complicato?

«Si guarda avanti, si ‘spinge’ sulla ricerca. Smaltochimica, del resto, aveva già fatto un importante lavoro su quei prodotti che avevano subito i maggiori aumenti mantenendo intatta la sua competitività e la validità delle sue proposte, che restano caratterizzate da qualità e servizio. Ma, ovviamente, siamo consapevoli di vivere una fase che definirei quantomeno nebulosa perché i grandi fornitori della chimica di cui noi siamo clienti utilizzano la leva delle condizioni di pagamento per impedire qualsiasi tipo di ribaltamento positivo sulla nostra clientela ed in questo senso la situazione resta tesa»


Contesto non semplice, per un’azienda radicata sul territorio e ‘familiare’…

«La nostra è un’azienda media, a conduzione familiare, che del territorio è orgogliosamente parte e nei confronti del territorio e di chi lo abita ha sempre avuto grande attenzione: da tempo abbiamo fatto scelte importanti in tema sia di responsabilità sociale che di sostenibilità ambientale, e credo sia giusto continuare ad investire in questa direzione. In tempi non sospetti ci certificammo Iso 14001 e quest’anno è in programma la certificazione Iso 45001. Stiamo puntando con decisione su innovative formulazioni a base acqua per la riduzione delle emissioni, evolvendo una gamma produttiva particolarmente adatta a quel ‘digitale materico’ sul quale si concentra gran parte della produzione più evoluta anche grazie al fatto che noi siamo chimici organici, da tempo specialisti in questa tipologia di prodotti». 

 

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